Pasquale Selvarolo, intervista al campione mezzofondista per le fiamme azzurre
giovedì 18 aprile 2024 07:00 Nicola Di Chio

Pasquale Selvarolo, intervista al campione mezzofondista per le fiamme azzurre

Classe '99, Pasquale racconta la sua storia tra successi passati, difficolta e obiettivi futuri

Pasquale Selvarolo nasce ad Andria il 28 Novembre 1999 e fin da bambino ama lo sport: basket, scherma, nuoto: "Il movimento ha sempre fatto parte della mia vita", racconta con orgoglio.

La sua carriera nell'atletica leggera, specialità mezzofondo, anche se lavora "per diventare anche un fondista", ci dice, è iniziata a sedici anni e le tappe le ha percorse veloci come il passo che mantiene durante le gare: argento a squadre negli Europei Under23 di Lisbona e negli Europei della Massima Categoria di Torino 2022, differenti medaglie d'oro e d'argento nelle competizioni nazionali, sono solo alcuni dei successi che Pasquale ha già raggiunto.

Quando hai capito che l'atletica leggera sarebbe stata la tua strada?
"Non c'è stato un momento esatto in cui ho capito che avrei potuto farcela. Ho avuto la fortuna, quando avevo circa sedici anni, di essere avviato a questa specialità e così è cominciato per me il gioco dell'atletica. All'inizio, nelle prime gare ufficiali (nel 2016, n.d.r.) ho preso botte, ma non ho mollato, ne sono uscito più forte. Grazie alla passione, certo. Ma sono stati gli insuccessi iniziali a sbloccare il mio agonismo. Senza questa voglia di competere con me stesso prima che con gli altri, probabilmente, avrei mollato."

Se dovessi indicare la difficoltà più grande che hai dovuto affrontare per proseguire in questo percorso, quale sarebbe?
"L'assenza di una struttura adatta a svolgere professionisticamente la mia attività nella città in cui vivo, Andria. Senza scomodare le capitali europee e le grandi città italiane, luoghi adibiti alla corsa sono presenti un po' ovunque. Non è possibile svolgere la corsa a livello agonistico letteralmente per strada, con tutti i rischi che questo comporta. In generale, percepisco poco rispetto per la nostra categoria."

Una gara che vorresti oggi ripetere? Quella, invece, a cui sei più legato?
"Per la prima, sicuramente il Campionato Europeo Under23 di Tallinn nel 2021. Ero forte, mi sentivo bene, ho chiuso a meno di un secondo dal bronzo. Pagai l'inesperienza ad un certo livello di competizione. Vorrei correre nuovamente quella gara con l'esperienza accumulata fino a qui.
La gara che ha per me un valore inestimabile è stata quella del mio primo titolo italiano. Categoria Under20, 10Km su strada ad Alberobello nel 2018. Perchè ho corso in casa, in Puglia; perchè ho ricevuto un grande tifo. Sono state emozioni indescrivibili."


Un consiglio per i giovanissimi che intendono cimentarsi nell'atletica leggera?
"Ne avrei molti, ma uno è l'aspetto secondo me decisivo: la motivazione, la famosa "cazzimma". Il mio motto è "stay hungry, stay foolish" ("siate affamati, siate folli", n.d.r.). Eliminare l'ansia dell'insuccesso attraverso il desiderio di farcela."

Ora, l'orizzonte di Pasquale è la mezza maratona valida per i Campionati Europei del 9 Giugno a Roma: "Sono in attesa della convocazione da parte della Federazione, sono ottimista", confessa nelle battute finali dell'intervista. Il sogno, però, è quello olimpico: "Sono tra i papabili selezionati dalla Federazione per le prossime Olimpiadi, ma non ho fretta. Ho imparato che tutto deve essere affrontato al momento giusto". In fondo, il futuro è di Pasquale Selvarolo e la sua carriera ancora tutta da raccontare.