Lasciamo l'auto a casa: conviene all'ambiente e alla salute, ma anche al portafogli
martedì 21 giugno 2022 07:30

Lasciamo l'auto a casa: conviene all'ambiente e alla salute, ma anche al portafogli

Una riflessione del concittadino Antonio Leonetti che suggerisce alcune buone pratiche per uno stile di vita più salutare

«Lasciamo l'auto a casa: conviene all'ambiente e alla salute, ma anche al nostro portafogli! A volte ci intestardiamo, impigriti in un contenitore di lamiera al suono del rombo di un'automobile, in una città in cui tutto è accessibile anche a piedi».

A scrivere è il concittadino Antonio Leonetti, appassionato di mobilità sostenibile e con un master in via di conclusione, nonchè attivo promotore di una città senza auto: «I miei genitori mi raccontano che il 2 dicembre del 1973, con il governo Rumor I, in pieno inverno arrivava la prima domenica di stop alle auto private e agli altri veicoli a motore non autorizzati, le cosiddette "domeniche dell'austerity". Molti nostri genitori ricordano come anche ad Andria, seppur con un parco auto di gran lunga inferiore a quello attuale, vennero applicate le restrizioni imposte a livello nazionale. Una domenica a piedi, per molti concittadini era una domenica in bicicletta, e la bicicletta era il mezzo di trasporto più economico utilizzato dalla maggior parte dei residenti, sebbene, mi ricordano in famiglia, in quel periodo le strade di Andria non erano asfaltate.

Alcune fonti ISTAT avevano calcolato che questa restrizione aveva generato risparmi di circa 50 milioni di litri di carburante e aveva generato positivamente negli italiani un nuovo stile di vita, più libero dall'utilizzo dell'automobile, conseguendo una vera e propria crisi del settore automotive. La crisi petrolifera di quel frangente, molto simile a quella attuale, aveva quadruplicato il prezzo del petrolio al barile facendo incrementare il prezzo del carburante presso le stazioni di servizio. Niente di nuovo rispetto ai giorni d'oggi. Questa crisi incentivò il governo Rumor a intraprendere delle azioni robuste e ben coordinate proprio sul risparmio energetico obbligando, con lo stop alle automobili, ad investire su un cambio di stili di vita.

Alcune di queste iniziative implicavano:
- la limitazione della velocità in autostrada fino a 120km/h;
- la riduzione delle ore di accensione dell'illuminazione pubblica;
- l'ottimizzazione degli orari di apertura di negozi, cinema, bar e ristoranti;
- la sospensione alle ore 23 dei programmi televisivi.

Oggi, bensì, possiamo adeguare le nostre case, i nostri stili di vita, la nostra città:
- utilizzando lampade a led o a basso consumo;
- limitando l'utilizzo dell'auto privata spostandoci a piedi o in bicicletta;
- prediligendo il trasporto pubblico;
- adeguando l'illuminazione pubblica al risparmio energetico;
- divenendo consapevoli del cambiamento che il contesto attuale ci chiede di affrontare.

Proviamo a moltiplicare alcune di queste azioni a più giorni della settimana e vedrete che il portafogli ci ringrazierà».